di Alessandra Leone
Docente di materie letterarie e latino, donna forte con le idee chiare, una combattente che crede nella forza della cultura e delle idee, ideatrice e organizzatrice di vari eventi e festival come “Naxoslegge”, giunto quest’anno alla sua VII edizione e che ha visto la partecipazione di ospiti del calibro di Valerio Massimo Manfredi. Lei è Fulvia Toscano, un vero vulcano in continua attività, la quale anima da anni quella che è la più antica colonia greca della Sicilia, per cercare di farla tornare al ruolo di capitale del turismo. Con la Toscano abbiamo parlato di varie iniziative, quelle passate e quelle future, di sogni, progetti e naturalmente della tanto amata Sicilia.
Cara Fulvia, come è nata l’idea di “Naxoslegge”?
«Naxoslegge nasce nel 2011 con l’intento di creare un festival plurale nei temi e negli approcci, diffuso sotto il profilo spazio-temporale. La nostra idea di cultura, infatti, è quella di una militanza, termine ormai desueto a cui, per motivi generazionali, sono molto legata. Lavoriamo tutto l’anno, con progetti autofinanziati, liberi da condizionamenti, attenti all’anima dei luoghi che ci ospitano e a cui vogliamo donare la gioia della condivisione culturale. Lo so: dono, gioia e condivisione possono sembrare parole fuori tempi, ma se la cultura non è questo è vetrina, mercatura».
Ti va di raccontarci l’esperienza e le sensazioni al carcere di Augusta con “Classici dentro”? Quali i prossimi appuntamenti da non perdere?
«Entrare nel carcere di Augusta è stata un’esperienza “scandalosa” per me, nel senso etimologico, perché sono inciampata in un mondo altro, conosciuto per sentito dire, che mi ha obbligato all’umanità, alla obliquità dello sguardo. Marc Augè ha delineato il concetto di non luogo: ecco, superficialmente, il carcere potrebbe essere un non luogo ma, penetrandolo, ci si accorge della vita dentro, della tenace forza della vita. Continueremo il nostro progetto con l’amica Mariada Pansera, referente di Naxoslegge nel siracusano, e dopo il primo riuscito incontro con Lanfranco Caminiti torneremo a parlare di Antigone, di eretiche con Marinella Fiume, di Shakespeare e dei classici, la cui forza va oltre ogni muro e ogni barriera. Il lavoro sarà realizzato anche con i detenuti-lettori che, già dal primo incontro, hanno mostrato grande interesse. Un sentito grazie al direttore, Antonio Gelardi, che ha creduto in noi».
Il tema della prossima edizione sarà “Articolo 9”. Ci puoi svelare qualche anticipazione?
«Il 2018 sarà l’anno dei Patrimoni culturali e Naxoslegge, che da sempre si occupa di Custodia della Bellezza (a proposito, vorrei ricordare l’istituzione del premio Khaled Al-Asaad, dedicato a questo tema e ora giunto alla terza edizione), non può non raccogliere la sfida su un tema che ci vede, da siciliani, protagonisti assoluti, essendo la nostra isola la più grande stratificazione culturale del pianeta. Sicilia significa UNESCO, con i tanti siti da tutelare e promuovere; significa necessità di riprogrammare le strategie e le politiche culturali; significa possibilità di far diventare i turisti viaggiatori e vedere la Bellezza con occhi nuovi. Non a caso faccio parte del comitato ideatore e promotore della nuova associazione Art.9 Siciliani per cultura, che sarà presentata entro novembre a Siracusa, di cui fanno parte, tra gli altri, Fabio Granata, Sebastiano Tusa, Ignazio Buttitta, Aurelio Pes, Daniele Tranchida, Valeria Contadino, Silvia Mazza, Andrea Cerra, Michele Benfari, Guido Meli etc…».
Tu sei una docente: come vedi i giovani di oggi? Sono davvero “bamboccioni”?
«I giovani di oggi sono giovani e verso di loro ho grande stima, perché vivono immersi in una dimensione virtuale, a cui difficilmente ci si sottrae, eppure non rinunciano ad amare in concreto la vita. Bombardati e spesso mortificati da questa realtà, credo che facciano una fatica pazzesca a trovare la loro strada. È per questo che li amo, come docente soprattutto, pur sapendo che spesso tra noi si erge uno steccato fatto di parole che o non hanno senso o hanno un senso diverso, per noi e per loro. Questa è la vera emergenza: ridare senso alle parole, perché aderiscano di più alle cose, le facciano vivere».
A tuo parere, cosa può trasmettere e cosa può insegnarci nel 2017 la letteratura e la cultura del passato?
«La letteratura, e i classici in particolare, sono un dispositivo di resistenza. Per questo fanno paura. Sono una forza liberatoria, una possibilità per guardare il mondo con altri occhi, la via dell’eresia, come scelta. Insegnare oggi poesia, leggere romanzi, scrivere lettere e diari è un’arma potentissima, che sfugge al controllo di ogni circolare ministeriale e di ogni riforma».
Al carcere di augusta avete regalato momenti importanti
Vai avanti Fulvia
La vita del carcere e ‘difficile è trovare chiavi intelligenti è svolgere un ruolo per uno scoop umano è innanzitutto dignitoso
Avanti tutta